lunedì 2 marzo 2015

Salento



Come Salento, senz'altro, siamo qui in un posto assai poco credibile e che non ha nulla né di Ostuni, né di Gallipoli e né di Capo Santa Maria di Leuca. Siamo, infatti, alla ERG in fondo al viale Etruria, o all'inizio della FI-PI-LI se si vuole; grossa stazione di servizio con annesso bar pasticceria aperto 24 ore su 24, ma dal quale periodicamente scompare la vendita di tabacchi. Famoso anche per un termometro completamente sballato che terrorizza, in estate, i turisti che vi si fermano con temperature tipo 48° (ma è arrivato a segnare 55° facendo svenire una famiglia di gitanti danesi che si era fermata, ignara, a fare rifornimento).


Il sole, però, ci picchia comunque sodo sul viale Etruria; ed è così che, almeno in questo, si abbina bene al Salento e, soprattutto, a questa smagliante Alfa Romeo Giulia salentina & smeraldina che sta per essere trasportata chissà dove, issata sopra un'autopiattaforma. Il Bollonet ACI qui non ci educe, ma le vecchie, care tabelle di Targheitaliane ci mettono davanti all'ennesimo, clamoroso esemplare di targa nera farlocca. La vettura, con tutta probabilità reimmatricolata, risulta infatti essere stata registrata nel 1979, mentre le targhe nere autentiche, nella provincia di Lecce, si sono fermate attorno alla serie LE220000. 


La farlocchità della targa non deve comunque distrarci troppo, rimirando e ammirando la Giulia ultralùcida che splende nel sole del viale Etruria (sic). In fondo, le Tregge servono pure a questo: a suggerire diversi paesaggi e, in definitiva, una diversa realtà. Ma evito di addentrarmi nella complessa psicologia del Treggista®, sulla quale comunque ci sarà prima o poi da soffermarsi senza naturalmente avvertire il primo psichiatra che passa. E, nel mio caso specifico, sospetto che un bravo psichiatra ci avrebbe da lavorare parecchio.


Si termina quindi con una foto della Giulia salentina, con un omaggio agli addetti che se ne stanno occupando e al famoso termometro di cui sopra, che si nota sopra l'insegna "BAR". Trasferendosi idealmente in Salento, però, la musica cambia; ed è quello che vado a fare. Qui non ci può essere dubbio; e chissà che non si chiamasse Giulia pure la figlia di lu rre.