venerdì 21 novembre 2014

Superfamiglia



Non è questione, qui, di modelli, immatricolazioni e nemmeno dell'automezzo in sé (che, certamente, non è una treggia e, anzi, è un furgone "minibus" qualsiasi nuovo di pacca). Quando l'ho visto, però, sono rimasto come folgorato: impossibile lasciarselo sfuggire. Da crearci appositamente la nuova categoria "Famigliole", in mancanza di un qualcosa dove inserirlo; e, a pensarci bene, forse mi si schiude un mondo. Quello degli autoveicoli con gli adesivi, ora diffusissimi, dei "pargoli a bordo": li avrete visti tutti, sicuramente. Gèssica a bordo, Matteo a Bordo, Chiara e Martina a bordo, Jonathan a bordo eccetera, con un profluvio dei nomi che attualmente vanno per la maggiore (sarà difficile trovare adesivi con Cesira a bordo o Oreste a bordo, anche se -chiaramente- tutto è possibile).

Questa qua, a dire il vero, dev'essere veramente una Superfamiglia; di quelle, appunto, che gni ci vòle direttamente i' furgone. Ammàzzate oh quanto si son dati da fare, qui, babbo e mamma! Il detto biblico Crescete e moltiplicatevi ha trovato in questo caso un'applicazione  letterale: si sono triplicati, e nel furgone, a dire il vero, c'è ancora posto.

Ho però come l'impressione di essermi ritrovato davanti (anzi, di dietro) a degli autentici Ultras della famiglia, qui. Ora, d'accordo il legittimo orgoglio per la nidiata, però questi qua non si sono accontentati dell'adesivo: hanno occupato militarmente tutto il lunotto posteriore. In modo peraltro abbastanza ambiguo: dalla megascritta con le lettere adesive, infatti, non si capisce bene se siano Mamma e Babbo che dicono occhio!!! perché hanno a bordo Lapo, Duccio e Emma (perfetta silloge di nomi pargolosi del XXI secolo), oppure se siano Lapo, Duccio e Emma che dicono di fare occhio!!! perché a bordo ci sono Mamma e Babbo. Ad ogni modo, come dire: se la Superfamiglia voleva farsi leggermente notare per la strada, ci è riuscita benissimo!

L'augurio, chiaramente, è che Mamma e Babbo, quando si trovano alla guida, siano sempre i primi a fare occhio!!!, visto il carico di virgulti che hanno a bordo del furgone; anche se, va detto, a me è sembrata un po' la riedizione in grande delle famose placchette magnetiche che imperversavano, negli anni '60 e '70, sulle 500 e sulle 600 delle famigliuole italiane in via di rapida motorizzazione (quelle, per intenderci, con la foto del bambino o della bambina vestiti da prima comunione, oppure di tutta la famiglia, e la scritta "NON CORRERE PAPA' "). E' giocoforza, quindi, riproporre qui il micidiale e esilarante spezzone tratto dal film di Renzo Arbore Il Pap'Occhio, anno Domini 1980. Quello con la canzoncina Non correre papà, per intenderci: