martedì 3 dicembre 2013

Florence Barndoor



Un post del tutto speciale, per "festeggiare" la nuova disposizione delle categorie del Typ 2 Volkswagen. Qualcuno si ricorderà forse di questa foto, pubblicata il 19 giugno 2010 in un post della categoria "Modellismo"; questo perché proveniva dal famoso bar "Il Bersagliere" del viale Eleonora Duse, a Firenze, base riconosciuta degli amanti del Furgone Volkswagen (e delle Vespe), dove sono esposti decine e decine di modellini -di ogni epoca!- del suddetto furgone. Nonché, appunto, questa foto. La quale, credo, merita un deciso approfondimento anche se fotografare questo automezzo a Firenze, ohimé, non sarà più possibile per le ragioni che leggerete.

La foto del bar "Il Bersagliere" è tratta da un sito danese, come del resto si può leggervi sopra, specializzato in "Barndoors": barndoor.dk . Ma che cos'è un "Barndoor"? Il termine inglese, che significa alla lettera "porta della stalla", fu coniato negli anni '80 dall'inglese Jeff Walters per designare i Volkswagen Typ 2 T1 (o "T2 Split") che presentavano, sul retro, uno sportello motore grande circa il doppio di quelli normali. Si tratta in pratica dei primissimi T1, che presentavano tutti questa caratteristica: un "Barndoor" è quindi il T1 più antico, quello prodotto tra il 1950 e il 1955.

Il T1 raffigurato nella foto del "Bersagliere" è, probabilmente, l'unico esemplare di "Barndoor" con targa fiorentina rimasto. È targato FI 66618 ed è stato immatricolato nel 1953: quasi sicuramente, oltre ad essere un "Barndoor", si tratta del più antico T1 ancora esistente immatricolato a Firenze. Solo che, da oltre vent'anni, non si trova più a Firenze anche se ha mantenuto la sua targa originale: si trova infatti in Gran Bretagna.


Come specificato nella rivista Volksworld del luglio 2004, il T1 fiorentino fu acquistato nel 1992 dal collezionista britannico Fred Unis; nell'articolo si afferma che è uno degli unici due "barndoors" nel 1953 presenti nel Regno Unito. Nelle foto a corredo dell'articolo lo vediamo "emigrato", e con un colore molto meno vivido. Nell'articolo si afferma che, al momento del suo arrivo in Gran Bretagna, le sue condizioni erano "più che accettabili".

Sulla destinazione originaria del più antico T1 fiorentino sono, letteralmente, fiorite leggende. Una di esse, proveniente proprio dal bar "Bersagliere", vuole che esso sia stato un pulmino delle suore; e bisognerebbe poter risalire all'intestatario originale. Certo che le suore in questione non dovevano essere certo di clausura e dovevano, anzi, amare notevolmente la luce: avrebbero infatti scelto un "Microbus" a 23 vetrature, tuttora un imbattuto record mondiale per un minibus. Inoltre, dovevano essere delle religiose piuttosto anticonformiste (cosa più che notevole per l'epoca!), se avevano scelto una colorazione tutt'altro che severa. Dopo lunghe ricerche, da un forum sono infatti riuscito a reperire -finalmente!- una foto recente che ritrae il T1 fiorentino com'è veramente in tempi recenti:


È stupendo, e fa anche un po' di rabbia non vederlo, o non saperlo, più dalle nostre parti. Solo che, più che il pulmino delle suore, sembra il pulmino di un circolo anarchico. 

Cercando cercando, mi sono imbattuto anche nel forum Tuttomaggiolino del 12 settembre 2010, dove si parla dello stesso mezzo (e dove si pubblica la foto ripresa da tale Treggia's Blog, non so se lo conoscete...); ad un certo punto qualcuno crede di aver individuato persino il proprietario e venditore del mezzo, ma vi sono poi incertezze al riguardo. Naturalmente, qualcun altro fa notare, riprendendo (dal sottoscritto) dal notizia delle suore, che le prime cifre della targa sono "666"...

Insomma, davvero una bella storia. Chissà che non si riesca a saperne di più sulla storia di questo automezzo, e chissà se a Firenze e provincia ne è rimasto qualcuno simile di cui non si sa assolutamente nulla. Magari ridotto a un rottame dentro un magazzino o una stalla di campagna.