giovedì 10 ottobre 2013

Dunelba alla vigilia


Ho avuto, come detto in altro post di oggi (giornata del nuovo inizio), un'estate piuttosto travagliata; e di ciò mi dispiace sommamente perché io sono, letteralmente, uno di quelli che aspetta l'estate tutto l'anno (o, come dice Francesco Guccini in una sua somma canzone, Lettera, uno di quelli che aspettano l'inverno per desiderare una nuova estate). Fatto sta che anche le mie puntate elbane sono state brevi e scarse, con la conseguente mancanza del consueto appuntamento al termine dell'estate; inoltre, ci sono andato durante l'appiedamento (seppure avessi, pittorescamente, a disposizione una vettura prestatami gentilmente). Mentre scrivo, ora, mi trovo però alla vigilia di una puntata elbana ottobrina: domattina parto. Indi per cui c'è sempre la speranza di trovare qualche nuova treggia da aggiungere a quella che è per me -lo dico francamente- una delle "categorie" più sentite di questo blog. Per qualche giorno è possibile che il TB resti fermo, ma stavolta non per crisi o "blackout"; semplicemente per mancanza di collegamenti Internet (il wifi all'Elba? ah ah ah!)

Ciononostante, nel mese di luglio, una treggia elbana sono riuscito a rimediarla, in quel di Portoferraio e persino davanti alla mitica Osteria Libertaria (io la proporrei volentieri per il premio Nobel per le osterie, ma mi dicono che preferiscono dare quello per la pace a Baracco Obama, pensate un po'). E non è una treggia elbana di poco conto, dato che ci testimonia la presenza sull'Isola di almeno una Duna berlina. Nemmeno l'Elba, quindi, si rivela immune dalla dunite perniciosa virulenta che colpì la penisola italiana tra gli anni '80 e '90; qui l'immane modello della Fìatte brasileira (ovvero: come essere inutilmente planetari) ha una targa livornese del 1989, l'anno della caduta del muro di Berlino. Peccato, però, che quel muro crollò addosso alle Trabant, e non alla Duna. Vabbè, non si può avere tutto dalla vita!

L'ho chiamata comunque Dunelba sfruttando una cosa assai diffusa sull'Isola: quella di aggiungere il suffisso -elba ad ogni cosa. All'Elba si producevano le bibite gassate Spumelba, il tonno in scatola Napoleonelba, c'è il forno Panelba e così via; c'è chi ipotizzava che un'eventuale ditta di spurghi locale si potesse chiamare Merdelba, oppure una di preservativi Scopelba. Noi, qui, ci limitiamo alla Duna; buona visione, e a presto.