domenica 16 giugno 2013

Militanze




Com'è logico che sia per la città e per la provincia titolari di tutti i record di immatricolazioni in Italia, nel TB di automezzi targati Milano ce ne sono parecchi; targhe "MI" se ne trovano dalla Vetta d'Italia fino a Pantelleria, e Firenze non ne è certo immune. Però, qui, 'sta Fiat 127 blé scura è targata Milano perché sta a Milano; e sorge, imperiosa, una domanda: che diavolo ci faceva, ad ore tarde, il vs. Treggista Preferito® a Milano, aggirandosi per una strada -come si vede dalle foto- non propriamente da jet set nelle vicinanze di Piazza Bologna?

Presto detto. Era lo scorso 16 marzo (una giornata singolarmente primaverile nel capoluogo lombardo in una "primavera" per il resto dicembrina), per la manifestazione organizzata per ricordare Davide "Dax" Cesare,  il militante del centro sociale autogestito O.R.So. ammazzato dai fascisti esattamente dieci anni prima.


Quando parlo, spesso, di "treggismo militante", c'è quindi da tenere sempre presente che, per il sottoscritto, il termine "militante" ha un significato ben preciso, con tutte le sue conseguenze in termini di pensieri e azioni. E tutti questi aspetti, quel sedici marzo scorso, sono sembrati coincidere quando, a pochi metri dal luogo dove Dax è stato ammazzato, mi si è parata davanti, parcheggiata, una Fiat 600 che, a suo tempo, mi era stata inviata da Cristina la Meharista in una sua trasferta milanese. Durante il corteo. Fino a Milano per Dax, e mi ritrovo davanti una macchina presente già nel TB; a volte le "coincidenze" danno seriamente da pensare.

La sera, sempre nell'ambito delle manifestazioni, un concerto in un capannone occupato temporaneamente; e, nelle strade limitrofe, torna in azione il Treggista Militante®. Per prima con la Fiat 127 di cui sopra, del 1980.  Addirittura un modello, come recita la targhetta sul radiatore, da 70 hp; una specie di bomba ficcata in un'utilitaria, insomma. Da dire che il luogo dove mi stavo aggirando era, tipicamente, da tregge; come ci avevo messo piede, me lo ero immaginato. Da tregge di quelle vere, popolari, nella buia serata milanese che s'era rifatta fredda da bubbolare dopo il pomeriggio in cui un tiepido sole aveva deciso di ribadire che non sta, mai, dalla parte dei topi di fogna assassini.