venerdì 14 giugno 2013

Delfina valdarnese



 Il qui presente, deve confessarlo in tutta sincerità, non ha mai frequentato granché il Valdarno (si dice così usualmente, anche se, a rigor di logica, si dovrebbe dire la Valdarno, dato che è "Valle dell'Arno" e "valle", perlomeno fino a stanotte, era ancora di genere femminile in lingua italiana). Considerazioni grammaticali a parte, la mia rara frequentazione di tale plaga (soltanto, tempo fa, una puntata in quel di Figline che pure fruttò parecchie e interessanti tregge presso una tipica carrozzeria) mi ha evidentemente impedito di reperire "pezzi da 90" come questa Renault Dauphine più o meno de' primi frangenti del 1961. Per fortuna che il, o la, Valdarno, lo/la frequenta assiduamente il nostro insostituibile Mark B., che specifica che la vettura in questione proviene da S. Giovanni; fatto rimarchevole, perché S. Giovanni Valdarno, amministrativamente, fa parte della provincia di Arezzo anche se -da sempre- "gravita" molto più su Firenze con la quale condivide pure il prefisso telefonico (055). E anche, evidentemente, tregge di tutto rispetto.

Alcuni si saranno forse chiesti come mai il fortunato modello della Renault porti questo nome di "Delfina" (Dauphine). Chiaramente si rifà alla storia della Francia, cosa più che naturale per la casa automobilistica di stato; in particolare, come tutti sanno, dauphin (col femminile dauphine) era il titolo che spettava al principe ereditario francese (così come in Inghilterra è il principe di Galles, e nell'impero russo era lo zarevich). Un breve ma preciso articolo Wikipedia spiega come mai dai simpatici e intelligenti cetacei si sia passati, in Francia, ai prìncipi del più alto lignaggio e, di rimando, pure alle tregge del '61 ritrovate da Mark B. a San Giovanni Valdarno. Fatto vieppiù notevole, dato che nell'Arno, a S. Giovanni, di solito non allignano delfini neppur di fiume (come le famose inie che tormentano da sempre i cruciverbisti...), bensì, al massimo, bacteria coli di simili dimensioni.