domenica 16 giugno 2013

Alpy


La Citroën 2CV Fourgonette, ovviamente derivata dalla Dédeuche, ha una storia lunga quasi quanto quella del modello principale: sull'onda dello spaventoso successo della 2CV, la versione "furgonata" fu cominciata infatti a produrre nel 1951; non è difficile vederne qualcuna di quell'epoca nei vecchi film francesi. Ben più difficile vederne una ancora per la strada, e perdipiù in Italia; in una delle ultime "prese al volo" prima dell'Appiedamento®, eccone qua una; probabilmente una delle più rare "trovaglie" di tutto il TB, almeno per quel che riguarda il vostro Treggista Preferito®.

Di fronte a una 2CV Fourgonette, inutile sottilizzare sulla targa; anzi, stavolta ho pure deciso di sfruttarla per dare un nome alla treggia. Con le lettere della targa viene fuori, infatti, un "Alpy" che, non so come, mi suona bene. Di colore militareggiante e con la Union Jack su una fiancata, Alpy sa un po' di Isola di Wight; per un po', lo confesso candidamente, mi mancheranno le care, vecchie prese al volo!

La 2CV Fourgonette, all'inizio, era davvero clamorosa. Nata treggia, si potrebbe dire; i progettisti, infatti, avevano preso di sana pianta il modello principale appiccicandogli un cassonetto di lamiera e tenendo il motore di 375 cc. I risultati erano contraddittori, mettiamola così; da un lato, era il più piccolo mezzo da lavoro prodotto in Francia (e forse nel mondo) -il che permetteva a fornitori, agli artigiani e ai colporteurs di accedere in posti proibiti ai furgoni più grossi, e di percorrere stradine sia di città che di campagna assolutamente off-limits; dall'altro, con la massa del cassonato, raggiungeva a malapena i 60 kmh vuota, e figurarsi a pieno carico. Aveva una capacità di carico di 250 kg, mica scherzi; provateci voi a caricare due quintali e mezzo di cianfrusaglie, e poi se ne riparla.

La produzione della 2CV Fourgonette, varianti "hippie" comprese, durò quasi trent'anni: nel 1980 fu mandata in pensione e sostituita da un furgoncino, a sua volta, derivato dall' "erede" della 2CV, vale a dire la Dyane; tale furgone si chiamò "Acadiane". Certamente il motore fu "potenziato", ma anche negli ultimi modelli non superò mai i 425 cc. In compenso, il volume del cassone fu aumentato a 400 kg (come quello di "Alpy", che dev'essere un modello degli anni '70), dimodoché furono mantenuti agevolmente i sessanta chilometri all'ora massimi. Bisognava, insomma, pigliarsela parecchio comoda; ed è una filosofia che, se ci si pensa bene, è stata la vera fortuna della 2CV, quella che ha fatto la sua immortalità.