giovedì 2 maggio 2013

Passeggiata notturna (senza il cane ma con la treggia)





Il vs. Treggista Preferito Appiedato®, come sapete, è sempre stato, è e resterà un gattofilo. Sto scrivendo in questo momento col micione nero Redelnoir che se la dorme spaparanzato sul suo letto (che benevolmente mi concede per la notte); quindi mi capirete se vi dico che le mie passeggiate notturne, specie ora che è arrivata una pur bizzarra primavera, sono improntate rigorosamente alla gatterìa. Vale a dire: io da una parte (con la mia stazza non propriamente felina...) e il gatto dall'altra, per i suoi percorsi che a noialtri umani non è dato sapere. Niente cani al guinzaglio, insomma; al guinzaglio non m'è mai garbato metterci proprio nessuno, né m'è mai garbato che qualcuno lo mettesse a me. La cosa più bella durante le passeggiate notturne, poi, sono giustappunto gli incontri coi gatti; te ne vai assorto ne' tu' pensamenti, magari canticchiando una canzone, ed ecco la riverenza: bonasera, signor gatto! Un garbato inchino nel silenzio, prima che lui s'infili sotto una macchina parcheggiata. Appunto: la macchina parcheggiata. Perché durante le passeggiate a notte fonda, ché quando dico "notturne" non dico delle volgari dieci della sera, ma le tre di notte abbondanti ché quelle son l'ore mie sul serio, ho pigliato l'abitudine di portarmi la Codacchina. Non si sa mai, visto il soccorso che ultimamente mi presta l'amatissimo Isolotto; detto, fatto. Il gatto di turno (un sorianone grigio e peloso che ben conosco: si chiama Egidio e è il gatto del parroco della chiesa vicina, San Qualcosa del Lanciacristi vista la forma a rampa di lancio del campanile...), si è andato a infilare proprio sotto questa clamorosa Fiat 127 calabra del 1974. Io ve lo avevo detto che un Treggista Militante® non si lascia certamente abbattere da una volgare appiedatura; figuriamoci. Affina le arti dell'ingegno, si munisce di buone scarpe e va, contando poi sull'aiuto dei suoi sodali gatti. Ne passerà del tempo e del tempaccio, prima d'arrendersi.