lunedì 14 gennaio 2013

Quindici secondi di felicità




Il 2011 è stato l'anno delle Lance Fulvie berline; il 2013 sembra essere cominciato sotto l'egida della 128. Rimasta a lungo in ombra a Firenze, in questo inverno ha deciso di "sbocciare" come un bucaneve; non passa giorno che non ne incontri una. Come se, all'improvviso, le superstiti 128 rimaste a Firenze si fossero date convegno dopo essersi fatte negare a lungo. Misteri del Treggismo Militante® e del Dio de' Bivi, senz'altro; e, infatti, questo è proprio un bivio in piena regola, e dei più trafficati di Firenze. Sito nientepopodimeno che su una linea di confine comunale; ma la vettura si trova interamente sul "lato Firenze".

Questa non è soltanto un'autentica 128 di prima generazione, e pure di quel colore "ocra Fiat" che a me è sempre piaciuto da morire; ha anche un'altra caratteristica, bella e simpatica, di cui andrò a parlare fra un istante. Prima ci son da dire due cose. La prima è che le foto sopra, seppur scattate pirsonalmente di persona dal sottoscritto, sono dovute al ritorno in grande stile di una delle figure mitiche del TB: parlo della Dora. La quale si trovava casualmente assieme al di lei findanzato, alla Piasintëina ed al sottoscritto per un semplice caffè al bar dell'angolo (dopo lunga ricerca perché era una domenica pomeriggio, e i caffè la domenica pomeriggio bisogna guadagnarseli). E' stata proprio la Dora, a un certo punto, ad accorgersi della merveille che stava sopraggiungendo, e a berciarmelo addosso; al che mi sono, con notevole sprezzo del pericolo, precipitato in mezzo all'incrocio. La seconda cosa è che la 128, ayayày, è ritargata. Reinmatriculación, seppure piuttosto antica (la targa è del 1979). Essendo palesemente una 128 di prima generazione, si deve però tornare indietro ai primi anni '70 o, forse, addirittura alla fine degli anni '60 (si ricordi che fu lanciata sul mercato, con diciotto morti e ventidue feriti notevole successo, nel maggio 1969). Unico cruccio per una trovaglia sesquipedale: avesse avuto pure la targa originale... (chissà di dove).

Ma parliamo ora della sua caratteristica più notevole, che mi fa amare oltremodo questa vettura. Chissà, forse i lettori e le lettrici del TB avranno notato che il vs. Treggista Preferito®, sotto una dura scorza di anarchicaccio, mangiapreti e senzadio, nemico giurato de' matrimoni e dell'istituzione della famiglia, avanzo di questura e quant'altro, è fondamentalmente un sentimentale, e tale rimane. Se non fossi un sentimentale di tre cotte, del resto, il Treggia's Blog non esisterebbe. Ora, vedere a bordo di una 128 che potrebbe avere una quarantina d'anni buoni una famigliuola di ventenni con una bimba piccola (e deliziosa) mi ha, non lo nego affatto, commosso. Sicuramente hanno meno anni anche della targa della macchina su cui erano, belli allegri, a bordo. Invece della macchinina fighetta acquistata svenandosi di debiti, preferiscono girare sulla Centoventotto passata loro, chissà, dal babbo o dal nonno. Straordinari. Applausi. Treggisti Preferiti ad honorem, bambina compresa!

Anche per questo, stavolta, non le la sono sentita di "oscurarli". Se per caso, girando per la grande Rete, trovassero 'sta cosa e si riconoscessero assieme alla loro macchina, non mi denuncino o mi chiedano di togliere il post e le foto, perché sono un tributo di amore autentico, a loro, alla 128 ocra, a questo mondaccio cane e a una vita stracàgna che però, a un incrocio qualsiasi una domenica qualsiasi, riserva ancora un'immagine che corrisponde a quindici secondi di felicità, o perlomeno alla sua percezione. Questo e null'altro.