lunedì 5 novembre 2012

L'art de vivre


Non sono certamente tra quelli cui piace abusare di termini come filosofia o arte per oggetti che, sicuramente, non lo meritano. Però è pur vero che un'automobile può essere tranquillamente e seriamente un'opera d'arte; ecco, a mio parere la 2CV, senza indulgere a considerazioni modaiole presenti e passate, lo è. Un prodigio autentico, perché per essere un prodigio non importa essere una Bugatti del 1930 di cui son rimasti in circolazione due esemplari al mondo e che valgono più della portaerei Forrestal; si può anche essere un'utilitaria popolare concepita e nata per trasportare due contadini, i loro attrezzi e un sacco di patate pieno su ogni terreno. Era il 1939, l'anno in cui scoppiò la guerra; gli anni delle prime ferie pagate e del Front Popu. Con la 2CV, un po' di quegli anni là lo si vede ancora in giro tranquillamente, con linee mutate soltanto leggermente e un fanale anteriore in più; e chissà per quanto ancora, fortunatamente, lo vedremo. Arte, sì; l'arte di vivere. Il proprietario o la proprietaria di questa Dédeuche trovata a Livorno e targata però Cuneo (del 1983) ha deciso di sottolineare il concetto direttamente in lingua originale:


Ceci est plus qu'une voiture, c'est un art de vivre; "questa è più che una macchina, è un'arte di vivere". Beh, non me la sento di dar torto a chi ha creato questo slogan. Ho una venerazione autentica, lo si capisce, per la 2CV; e non capisco in nome di che cosa lei e poche altre macchine (la R4, il Maggiolino...) siano state dismesse. Sono convinto che avrebbero continuato a fare sfracelli, in barba alle "cose" più o meno tondeggianti e tutte uguali che si vedono in giro ora.


A Livorno, evidentemente, dove di arte di vivere se ne intendono fin dai lunghi colli di Modigliani, dalla pipa di Fattori e dal Black & Decker di Angelo Froglia e dei suoi amici, le tregge vanno in coppia; singolarmente, infatti, la 2CV cuneese dell'art de vivre la ritroviamo assieme ad una nostra vecchia conoscenza, il T2 cassonato targato Ascoli Piceno.  Ne ho approfittato anche per ribadire un po' quest'ultimo automezzo.