venerdì 20 aprile 2012

Ricominciare


Senz'altro difficile ricominciare con la normalità treggistica del TB dopo gli sconvorgènti post sugli Illenisti; però il nostro dovere lo abbiamo compiuto, l'umanità è avvertita e la normalità è anche un preciso segnale di resistenza, di non cedimento. Quindi, meglio ricominciare subito. Gli eventi ci troveranno saldi ai nostri posti.

E che cosa c'è di meglio, per ricominciare, che ricorrere immediatamente a Mark B. e alla sua inesauribile Treggioteca? Qui siamo in pieno centro di Firenze, addirittura vicino all'Arno (la spalletta del Lungarno si vede sullo sfondo della foto, in alto a destra). La cosa deve essere messa in risalto: oramai, tra zone blé, traffici limitati, pedonalizzazioni e quant'altro il centro storico è terra bruciata per le automobili in genere, figurarsi poi per le tregge. E devo confessare una cosa: dopo un periodo in cui sono stato favorevole anch'io alle limitazioni del traffico veicolare in centro, ora sono un suo oppositore feroce. E' tutto quanto fumo negli occhi, nient'altro che la solita stronzata in salsa italiana. Prima di tutto, fra permessi e permessini, il traffico è "limitato" solo per modo di dire. Inutile poi "limitare" se si permette ancora di entrare liberamente in centro a caterve di motorini, scooter, scuteroni e quant'altro che inquinano più della Forrestal e creano un traffico spaventoso: a Firenze il traffico delle cosiddette "due ruote" è tentacolare, e fanno quello che vogliono. Inoltre, come è ovvio, le finte limitazioni del traffico nel centro (soltanto un multificio e un sistema per fare cassa) hanno come risultato l'intasamento perenne di tutto il resto della città. Che le nostre antiche città non siano fatte per sopportare un volume di traffico come quello attuale lo vede anche un cieco, ma allora che si prenda una decisione chiudendo davvero il centro. Zàc. Così è soltanto una presa per i fondelli. Si fanno le "zone limitate" e "pedonalizzate" e poi si privatizzano i mezzi pubblici, previo taglio di non so quante linee oramai. Oppure lo si riapra totalmente, smettendola con questa farsa. L' "ambiente", credo, ne guadagnerebbe ben più che con questa scemenza generalizzata.

Detto questo, trovare una treggia nel centro storico di Firenze è rarissimo. Io stesso, che con il particolare mezzo che ho in uso posso circolare più o meno liberamente in centro, non ci vo quasi mai a tentare dei Treggia Tour; se sicuramente ce n'è ancora qualcuna, è perlopiù nascosta in garages privati o commerciali, dai quali non esce mai. Per fare un Treggia Tour in centro occorrerebbe suonare campanelli. All'aria aperta, una treggia in piena regola è una trovaglia da applauso e anche una botta di culo più che notevole: come questa che il buon Mark B. ha scovato in Oltrarno, in una piazza il cui nome ci ricorda più una lavatrice che un'antico spazio cittadino (no, comunque non è né Piazza della CentrifugaPiazza del Dash). Oltretutto, è una treggia coi controfiocchi: una Fiat 1100 Familiare del 1961 che si fa notare per uno splendido bicolorismo (carrozzeria bianca, tetto turchese) del tutto in contrasto con i colori Fiat, storicamente orribili. Bellissima, nulla da dire. E', tra l'altro, la seconda 1100 Familiare che mi ricordo di avere visto con coscienza treggistica. La prima sarebbe stata una principesca Treggia Elbana: nel 2008 sulla piazzetta di Capoliveri, targata LI 7... e qualcosa (quindi circa del 1965), bianca. Purtroppo, allora, il Treggia's Blog era di là dal venire. Ma un'indagine a Capoliveri, quest'estate, è in programma...