lunedì 2 aprile 2012

A pensarci bene, si continua con la scaramanzia...




Non avevo nemmeno finito di pubblicare il post precedente, che mi son detto: "Oh, te, ci avresti da regolare un altro conto". E anche questo conto ha a che fare con "proprio quella sera". Con la nuova categorizzazione per modelli, infatti, l'ultima Alfetta era rimasta esattamente quella di quella certa sera là, che intenderei se possibile cancellare dalla mia vita. Non sarà chiaramente possibile, ma -come diceva il sig. Maggi- tutto fa brodo; e, quindi, ecco finalmente un'Alfetta di quelle serie, dure e pure, che manco a dirlo ho trovato non dico sotto casa, ma a cinquanta metri sí. Di fronte, peraltro, alla mia "pizzeria di fiducia". Per certi versi si tratta di una treggia unica nel TB: è infatti la prima per fotografare la quale ho fatto addirittura fermare un taxi su cui ero a bordo, per andare alla stazione (stavo andando a Piacenza); poi, ovviamente, m'è toccato spiegare all'esterrefatto e giòvine tassista tutta la storia, e facendogli pure vedere tutte le tregge presenti in quel momento nella Kodak. Beh, un po' di propaganda diretta al TB non farà male, visto che non è assistito da Facebook e altre moderne diavolerie; alle volte penso che un TB feisbuccato avrebbe un po' più "successo" (si fa per dire, ovviamente), ma a me garba così (e nei prossimi giorni avrete anche una notizia quasi clamorosa). Sull'Alfetta che, finalmente, "sostituisce" quella di quella sera, bisognerà dire che è di puro stile ufficiale, da "auto blu", e finanche un po' questurino; una "vocazione" che questa macchina aveva senz'altro, come quella a essere blindata. Questa qui, di primissimo modello, è del 1973.