mercoledì 14 marzo 2012

476




Avendone guidati più d'uno, posso dire che il glorioso Fiat 238 si faceva notare soprattutto per una caratteristica saliente: per girare lo sterzo, bisognava essere qualcosa a metà fra Maciste e l'Incredibile Hulk. Più che uno sterzo era uno squarto, poiché -appunto- squartava letteralmente l'incauto conducente che si metteva alla guida senza conoscere questo particolare. Ciò non ha impedito al dugentotrentotto di essere il furgone (e minibus) italiano più popolare; logico il suo uso fin dall'inizio come camper. E si può stare certi che, su dieci 238 ancora in circolazione, nove siano mobilhomes. Queste foto, colpevolmente dimenticate nelle cartelle del pc (e ce ne sono ancora alcune!) risalgono alla scorsa estate, quando riuscii a beccarne addirittura una coppia appaiata; ed è un caso parecchio raro. Il "perugino" è del 1982, mentre il "pisano" è del 1983. Ancora in pienissima efficienza, come si vede, e probabilmente in procinto di partire per l'ennesima vacanza con famigliuole a bordo. In pratica, un 476: basta fare la somma di questo insolito connubio di dugentotrentotti.