lunedì 24 ottobre 2011

Azzàrde




Avete letto lo sproloquio del post precedente? Bene, ora è il momento di fornire degli esempi pratici e treggistici di cosa voglia dire essere uno zìngano dietro casa. Per essere uno zìngano dietro casa, bisogna prima di tutto essere disposti a eliminare il tempo dalla propria prospettiva, non vivere affatto ogni momento come se fosse l'ultimo e, anzi, viverlo come se fosse il primo. Noi zìngani dietro casa, e perdipiù della sottospecie treggistica, non siamo proprio seguaci di Stiv Giobbs (e, del resto, non ci inviterebbero mai a tenere discorsi commoventi nemmeno all'università di Terontola). Una volta eliminato il tempo e fatta andare la macchina per pertugi reconditi, prima o poi arriva qualcosa di inoubliable.


Per andare a Colle Ràmole bisogna pigliare, dai Bottai, una stradina che si perde e che, nel primissimo tratto, è divisa in due come Berlino: West-Kolleramolestraße appartiene al comune dell'Impruneta, mente Ost-Kolleramolestraße è nel comune di Firenze. Alla prima biforcazione, in mezzo a un boschetto, sulla destra c'è Via della Buca di Certosa; e ora vi racconto una cosa.

Via della Buca di Certosa si trova proprio in una buca, esattamente sotto la Certosa di Firenze, e sfido anche il tassista più incallito a sapere dove sia esattamente. Sí, d'accordo, immaginerà che sia vicina alla Certosa, con quel nome lì; magari si ricorderà vagamente che vi si accede a un certo punto della Senese (ovvero dalla Cassia), magari dietro al muraglione del cocomeraio; e qui si ritroverebbe alle perse. Perché via della Buca di Certosa è stata eliminata, da quel lato; l'accesso è stato chiuso spavent'anni fa con un guard-rail (caso forse unico al mondo) e la targa stradale è stata tolta. Per ricordarsene, di quella strada, occorre avere la memoria elefantiaca che solo un treggista sa avere; e l'altro ingresso bisogna andarselo a cercare. Da via di Colle Ramole, appunto, ancora con le vecchie targhe ammuschite e mezze róse che là nessuno si è occupato di sostituire con quelle nuove fosforescenti di metallo. Si entra nella Buca e si apre un mondo. Un piccolo mondo a sé. Un borgo seppellito e protetto dalla possente costruzione cluniacense, immerso nei fiori e nei gatti, fuori dal tempo.




Solo in un posto del genere, mi vien fatto di dire, è possibile trovare una treggia come quella che vedete nelle tre foto sotto il titolo; sí, perché alla Buca di Certosa qualcuno si dev'essere sentito imperiosamente nella Contea di Hazzard, in mezzo ai Dukes del profondo Sud; non saprei trovare miglior prova dell'inutilità di spingersi in lontanissime plaghe quando il mondo ce lo hai dietro casa, giustappunto. E se alla Buca di Certosa non ci sono le biondone, non c'è lo sceriffo ma al massimo un vigile urbano del Galluzzo e, soprattutto, non c'è la Dodge Charger del 1969, poco male: il Generale Lee lo si fa con una Autobianchi Giardiniera del gennaio 1972. Invece dei Dukes ci saranno i Bukes (of Certosa), invece d'entrarci dentro al volo dal finestrino si apriranno le portiere controvento, non ci faranno mai i' telefìrme, invece della Georgia ci sarà la Giorgia d'i' Pinzaùti, ma del resto a Azzàrde non parcheggiano mica il Generale Lee sotto le mura di una Certosa del 1200; a proposito, proprio sotto quelle mura, vicino al guard-rail che chiude la strada, avevo trovato anche un bel camperone Ford Transit debitamente sgarrupato, ma c'era il padrone che mi guardava con occhi un po' inquieti. Ci tornerò!

Capirete dunque perché, da oggi, i' Generale Lì della Buca di Certosa sostituisce la OM 665 Superba nel logo del Treggia's Blog nel normale avvicendarsi delle "tregge di bandiera". Sono ben conscio che, su quella foto, il titolo in giallo si legge male e ancor peggio la presentazione del blog; pazienza. Vi caverete un po' gli occhi ma ne vale la pena; un Azzàrde a du' metri dal cocomeraio, dalla Certosa e da Colle Ramole non si trova mica tutti i giorni!


Per finire, però, un omaggio al Generale Lee, quello vero, bisognerà pur farlo. Non nascondo che trovare qua vicino una Dodge Charger del '69, anche se non "vestita" da Hazzard, sarebbe un bel colpo. Impossibile? Beh, lo pensavo anche della DeLorean di Ritorno al Futuro, e l'ho incontrata in via Aretina; magari, un giorno, troverò una Dodge Charger, che so io, in via dello Scalo di Peino (tassisti, non sapete dov'è?... Io sí!). E, comunque, una cosa va detta: a parti invertite, la Dodge in via della Buca di Certosa (e in via di Colle Ramole) ci rimarrebbe incastrata; la 500 Giardiniera, invece, scorrazzerebbe tranquillamente per le polverose strade della contea di Hazzard. Sarebbe uno spasso vedere i Dukes smadonnare e stamparsi su un cipresso mentre tentano d'uscire dal finestrino all'angolo con via di San Cristòfano!

Da ridere, certo. Poi, però, m'è venuta a mente una cosa. A poche centinaia di metri da via della Buca di Certosa c'è il cimitero di guerra dei Falciani. Non so se qualcuno c'è mai stato; diciotto, diciannove, ventenni americani venuti a morire dalle più sperdute contee; ci si aggira per quelle tombe ordinate, si leggono posti mai sentiti coniugati con età che dovrebbero essere soltanto di vita, e gelano le ossa. Magari, chissà, ci sarà stato anche qualche ragazzo della contea di Hazzard, Georgia; e se possibile, i suoi vent'anni se li vada a giocare anche su una 500 Giardiniera parcheggiata poco lontano.