martedì 21 giugno 2011

Æstas





Primo giorno d'estate. Mi viene a mente che proprio un bolognese di adozione, seppur modenese volgare e pavanese di cuore e di cultura (la sua Pàvana è la mia Elba, e si potrebbe dire benissimo che Pàvana è un'isola e l'Elba una montagna), scrisse in una seminale canzone che si attende l'inverno per desiderare una nuova estate. In questi giorni resto attaccato alla Rete (intesa come luogo di espressione e comunicazione) esclusivamente per questo blog; per il resto, silenzio. E non fa male; stacca da parecchie vanità, ostacola le autoimposizioni, costruisce nuove prospettive. Intanto il sole comincia a picchiare sul serio, le carrozzerie scottano, e la vita scorre senza nessun bisogno di raccontarlo forzatamente a chicchessia. Si racconterà, invece, che questa Alfa 1750 felsinea è un modello davvero addietro nel tempo, e nobilmente incuràntesene. La prassi del TB suggerisce comunque di specificare che è del 1969; un rombo che non si spegne. E in questa frase avverto, senza che possa o voglia dirvi altro, echi che si manifesteranno senza fretta.