sabato 2 aprile 2011

San Tiddùe da Fiorenza






Premessa - Si stava, sí, inserendo il post, ma è successo un accidente di non poco conto: il PC ha dato forfait, e giù di corsa o quasi a comprarne uno nuovo nell'attesa di salvare perlomeno i dati di quello vecchio. La cosa interessa da vicino il TB: nel vecchio PC ci sono decine e decine di tregge, e perderle mi farebbe parecchio dispiacere (ad esempio, quelle ancora da inserire della "Firenze-Fiesole" del 2010 e quelle Genovesi speditemi da Fabrizio; a tale riguardo, se la riparazione andasse male, dovrà star pronto a rimandarmele tutte quante coi suoi "megaupload"...). Per fortuna, le mie tregge "personali" erano ancora tutte nella Kodak e le ho riscaricate prontamente; ma questo spiega perché il TB non sia stato più aggiornato da qualche giorno (mi si scusi il bisticcio). Insomma, nell'attesa di ricuperare tutto quanto, tiremm innanz, e andiamo finalmente a scoprire perché quello sopra è un "San Tiddùe". La cosa, lo so, avrà lasciato tutti quanti in fremente trepidazione...
Proprio bello, eh, questo T2 multicolore del 1968! Annus perfectus per un mezzo del genere, che del '68 ha tutto l'aspetto e tutte le suggestioni. Anche, palesemente, un protocamper di quando ancora, probabilmente, i camper non si chiamavano ancora così (chi li chiamava "casa-furgone", chi semplicemente "roulotte"...); insomma, tutta un'epoca presa al volo in trafficatissimo viale fiorentino, anzi forse il più trafficato in assoluto; quello delle classiche telefonate a casa del tipo: Oh, sono bloccato nel viale X, arrivo tardi! Però questo Transporter ha un'altra e ben più saliente caratteristica, che purtroppo non è possibile vedere nelle foto; ci ho provato, ma aveva naturalmente i finestrini chiusi e il riverbero del sole ha reso inutile la fotografia. Del cruscotto, precisamente. Questo, cari Treggiablogghisti, è un Tiddùe pio & devoto; altro che sessantotto! Su uno degli elementi del cruscotto, infatti, è stato sistemato un clamoroso crocifissone, di quelli che non si vedono nemmeno nel pulmino delle monache (le quali, peraltro, hanno utilizzato spesso e volentieri il T1, il T2 e tutti i "T" possibili e immaginabili). Lungi da me, naturalmente, ironizzare sulla cosa; oh, siamo di fronte a un mezzo che ha 43 anni, e il Salvatore lo deve aver protetto davvero alla grande!