domenica 13 febbraio 2011

Il benzinaio delle Alfe




Il posto è assolutamente storico per il TB: si tratta infatti dello stesso benzinaio della Giulietta shakespeariana fotografata agli albori del blog, il 3 giugno 2009 (e munita anche di una delle targhe più belle mai viste). Questo non fa che confermare una mia teoria difficilmente smentibile: i superstiti benzinai di città, quelli ancora con l'omino e i' ragazzo, sono tra le principali miniere di tregge che si possano trovare. Il motivo, probabilmente, è che l'area della pompa di benzina è, al tempo stesso, libera e sorvegliata; chi non ha dove mettere al coperto la treggia, se conosce il benzinaio ve la deposita in attesa degli eventi (riparazione o, ohimé, rottamazione).

In particolare, questa Giulia del 1975, come mi è stato spiegato da i' ragazzo (di cui avremo a riparlare, peraltro) dovrebbe appartenere proprio allo stesso proprietario della Giulietta shakespeariana. Un collezionista, insomma; e un Alfista, evidentemente. La Giulia ha il motore sfondato, e bisognerà rifarlo; indi di poi, un bel giorno, si risentirà quel rombo inconfondibile che, da solo, fa Alfa Romeo. Alfa vera, dico, quella delle Pantere e dei Banditi, quella di Milano violenta, quella chiesta da Horst Fantazzini per evadere dal carcere di Fossano. Pagherei per mettermici anche una sola volta alla guida; ma, nel frattempo, tutte quelle che ci sono le scovo. Quant'è ver'Iddìo.