mercoledì 5 gennaio 2011

Resti di una Vetrotreggia





Glas, in tedesco, significa "vetro" (e anche "bicchiere" o "barattolo, vasetto"); ein Glas Wasser bitte! e uno dei "must" di ogni manualetto di conversazione che si rispetti, al pari di kann ich ihre schöne Frau (Schwester, Tochter) ficken, bitte? Ed eccovi infatti, anche stavolta rigorosamente a cura dei Caporniani (che il tedesco lo conoscono, peraltro, molto bene), un'autentica ed alquanto rara Vetrotreggia: una Glas 1700 in condizioni di relitto in mezzo a un campo. Direttamente da qualche parte degli anni '60.

I lettori più attenti e scafati avranno già capito che, in realtà, il vetro non c'entra assolutamente niente; c'entra, invece, il signor Andreas Glas (o "Vetrandrea") che, nel lontano 1895, fondò a Pilsting un'officina di riparazioni meccaniche che si trasformò col tempo in officina di produzione con il nome ufficiale del successore: Hans Glas GmbH (vale a dire: "Vetrogiovanni Srl"). La storia della Glas, tra Goggomobil e repliche della Vespa e della Maserati (con il nome, sic, di Glaserati), merita senz'altro di essere conosciuta. Nel 1966 fu assorbita (diciamo meglio: pappata, inglobata, inghiottita) dalla BMW: la solita fine di ogni piccola casa automobilistica, insomma.

Ma dove le andranno a scovare, pure le Glas nei campi, i Caporniani? Giuro, oramai fo passare la cattiva stagione e poi mi ci dedico perbenino, a quellillà. Se ne vedranno delle belle nel Treggia's Blog, verso marzo o aprile. Nel frattempo, nel cuore di questo invernaccio che mi fa congelare le mani mentre scrivo alla tastiera, mi guardo la povera Vetrotreggia che aspetterebbe soltanto un appassionato dotato di un congruo numero di vaìni. Purtroppo, fuori mi chiamo.