mercoledì 1 dicembre 2010

La cavalletta




"Stiamo lavorando per voi", avevo scritto qualche giorno fa; e, invece, devo dire che non ho lavorato molto per il povero TB, in questi ultimi tempi; e dire che di materiale ne ho davvero parecchio! Ma, a volte, scatta un...po' di blocco; si mettono le foto e non si sa proprio che dire. Non è la prima volta che succede, e non sarà l'ultima; quel che posso garantire, è che il TB è nato principalmente in funzione dei commenti alle foto, e così rimarrà. Un blog che presenta esclusivamente fotografie, seppur interessanti per qualcuno (e per chi lo gestisce, ovviamente), a mio parere non ha senso. Un blog deve comunicare qualcosa.

E, a blocco finito, comunica davvero qualcosa questa splendida Lambretta del 1966, ripresa oramai qualche mese fa, alla fine dell'estate. Una Lambretta, finalmente! Cosa che mi riporta anche a vecchi passati familiari, addirittura a me sconosciuti perché non ero ancora nato. Una Lambretta è stato, come per milioni di italiani, il primo mezzo motorizzato di mio padre; siamo negli anni '50. L'Italia è, da sempre, terra di dualismi; e Firenze poi...Guelfi e Ghibellini, Bianchi e Neri, Coppi e Bartali, Vespa e Lambretta. Di Vespe (o "Trespe") ce ne sono già parecchie qui dentro; di Lambretta (che dovrei ridenominare "Lambreggia") non ce n'era nemmeno una. Ora non lo dirò più, abbagliato anche dal colorino assai particolare di questo primo esemplare dello scooter Innocenti. Ma, in questo caso, mi asterrò dal proporre l'usuale definizione "a modo mio". Una cavalletta, un grasshopper che ancora "hoppa" alla grande; come non rimanere ammirati?