venerdì 4 giugno 2010

Stupito e corrucciato




Se mi chiedessero qual è la cosa che più distingue le tregge, o comunque le macchine di qualche decennio fa, da quelle attuali, non avrei alcun dubbio: la faccia. Le macchine vecchie hanno tutte una loro faccia, un volto, un'espressione particolare; quelle di ora, non ce l'hanno più. Sono, in questo, autenticamente tutte uguali, massificate, standardizzate: dalla microcar al SUV. Non hanno più nessuna personalità.

Una volta, ed è una delle mie passioni, si potevano fare i versi alle macchine. Con la propria faccia. Cercare di imitare il Maggiolino facendo le guance paffute, il Transporter facendo gli occhioni languidi, il retro della Seicento abbassando gli occhi e portando il labbro superiore sopra a quello inferiore. Prendete anche questo furgoncino Fiat 900 T del 1975: davanti sembra un tizio stupito, con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, addirittura spaventato; dietro invece è corrucciato, deluso addirittura un po' incavolato. Eh sì, le espressioni delle macchine non esistono davvero più. Provate un po' ora a fare il verso a una Clio o roba del genere!