giovedì 29 aprile 2010

L'Infrangibile





A Piacenza esiste un quartiere dal nome, probabilmente, unico. Si chiama L'Infrangibile, e con quel suo nome vagamente sovietico è in effetti un residuo baluardo popolare in una città che, ahimé, nonostante le sue antiche tradizioni antifasciste si va sempre di più leghizzando. Con la sua Cooperativa (un locale assolutamente fantasmagorico, di cui avrò modo di parlare ancora qua dentro e altrove), me ne sono letteralmente innamorato.

Proprio in una sera in cui io e la piasintëina ce ne andavamo alla Cooperativa dell'Infrangibile per una serata di appoggio al Nicaragua (ebbene sì, esistono ancora di codeste serate...) che poi si è risolta in cospicui assaggi di pìcula de caval (tipica specialità di Managua, da accompagnarsi al celebre vino nicaraguense Guturnios de Val Tidón), ecco che si è presentato il consueto problema: il parcheggio. La piasintëina, come macchina, non ha una treggia: ha una specie di Boeing 747 a GPL, che occupa perlomeno lo spazio di due R4. Cercando così un posto qualsiasi nelle vicinanze, il Dio dei Bivi ci ha guidati verso Colei. La vera e propria Treggia dell'Infrangibile.

La quale, infrangibile, dev'esserlo sul serio, al pari del quartiere. Come definire altrimenti questa stupenda Peugeot 204 (del 1973, e in pieno bathtub style in voga all'epoca) che, dalla vicina bassa Cremonese è venuta a incocciare nel Treggista fiorentino in trasferta? C'è tutto un gusto scomparso, in questa vettura. Sa di Ugo Tognazzi e di domeniche mezze zingare. In fondo, ha trovato il suo posto adatto, e anche la serata adatta per farsi incontrare da uno spampanato èssere alla ricerca di chimere a quattro ruote.

Di chimere a quattro ruote sì, ma con le sue regole. E, infatti, la regola del 17 non si è voluta smentire. Ancora una macchina targata 17. Il superstizioso comincerebbe, qui, a toccarsi seriamente i coglioni!