domenica 21 marzo 2010

Il Fondo Cristina (9): S'ha a fari o non s'ha a fari?


Cristina la Meharista, fornitore ufficiale di Trabant per il TB, ci porta oggi in non so quale città di lingua teteska (Berlino stessa?), e con una cosa al tempo stesso curiosa e, devo dirlo, un po' malinconica.

Una Trabi, sì, trasformata in una specie di piccolo baraccone ad usum turistarum. Con tanto di "Safari". In lingua swahili, safari vuol dire semplicemente "viaggio", e viene da ripensare ad altri tipi di viaggi effettuati da migliaia di persone sulle loro Trabant, prima e dopo la caduta del Muro. Gliene hanno dette e scritte di tutti i colori a questa vetturetta, che però resiste imperterrita; ci avrà pure avuto il motore a due tempi più inquinante della storia, ma a dire il vero di macchine che non inquinano ne conosco pochine. Questo bisognerà pur dirlo, anche in un blog dedicato alle automobili.

E così, qualcuno deve aver avuto la bella idea di pigliare una vecchia Trabi e di trasformarla in "safari". "Salire - Guidare la Trabant personalmente", recita la scritta sulla fiancata con tanto di sito internètto; e ci s'immaginano il panzone borghese di Bonn o la sciamannata di Hannover che salgono per "provare l'emozione" di guidare uno dei simboli della DDR e dell'odiato & barbaro komunismo, quella cosa che ci volevano tre anni per averne una a prezzo di sacrifici, mentre lui o lei, nel "mondo libero", guidavano le Mercedes e le Opel consegnate in meno d'un mese. Oppure, perché no, anche il turista di Velletri o di Casalpusterlengo. Bah. Mi sia pur dato di sentimentalista, ma non sono cose che mi garbano tanto.

Sullo sfondo, la regolare Coca-Cola.