sabato 13 febbraio 2010

Molto meglio di Bruno


Era un po' di tempo che sul TB non c'era più una bella trespa come si deve, anche se diverse me n'erano sfilate sotto gli occhi. Pochi giorni fa, quasi annegata in un mare di motine & motone più o meno modajuole, ecco che mi compare davanti agli occhi la cosa che si vede al centro della fotografia. Qualcosa di assolutamente sensazionale.

Doveva essere, un tempo, rossa; ma qualcuno si dev'essere dedicato a ridipingerla in nero con le tempere Giotto, o qualcosa del genere. Fatto sta che il rosso originario è riaffiorato, conferendo a quest'incommensurabile Trespa un colore che potremmo definire relitto di pedalò sulla spiaggia di Torvajanica. Un tocco di autentica classe è inoltre fornito dal sellino sderenato, che mette in mostra bioccoli di autentica gommapiuma giallastra. Insomma, signore mie, signori miei, questa è *la* Trespa. Quella vera. Quella che potrebbe essere stata benissimo la protagonista della leggendaria irruzione al cinema Universale. Quella che piombò sul palcoscenico del vecchio Teatro sull'Acqua mentre si dava il Rocky Horror Picture Show.

E pensare che quel sacro nome di Vespa dev'essere, corpo d'una pipa, condiviso con quel butterato leccaculo aquilano di Porca a Porca (su' ma' maiala). Ma verrà il giorno, magari battendo l'otto, che le cose saranno rimesse al loro posto, e dicendo "Vespa" s'intenderà soltanto una meraviglia del genere. In mezzo alle anonime motazze del Dumila, è lei che risalta; la bellezza proletaria vince.