lunedì 8 febbraio 2010

Il Fondo Cristina (3): Éljen a Trabi!



Con questa terza parte dell'incommensurabile Fondo Cristina, e seguendo le numerose peregrinazioni della Meharista per il globo terraqueo (NO! Non si scrive terracqueo con "cq", ficcatevelo nella zucca!), ci spostiamo ora nientepopodimeno che in Ungheria. "Ungheria", in ungherese, si dice in un modo decisamente folkloristico, vale a dire Magyarország; termine peraltro controbilanciato da quello per "Italia", che si dice Olaszország. Però, sia in italiano che nell'infernale (ma divertentissima) lingua magiara, Trabant si dice Trabant; e queste non sono due fotine "prese dalla rete" o cercate su Gùgol, bensì due immagini originali scattate dalla Meharista. Da qui la nuova categoria "Trabant" nel TB, una categoria che francamente non speravo di inserire mai (anche perché, con il suo celebre e fetido motore a due tempi, la vetturetta simbolo della DDR non potrebbe mai circolare).

In Ungheria, invece, ne circolano eccome ancora parecchie, e nonostante il paese magiaro sia ormai parte della UE; da qui, e per festeggiare adeguatamente questa new entry di non poco conto, il titolo in ungherese (vuol dire: "Evviva la Trabi!"). Dunque, quasi quasi ora proseguo in ungherese: Cristinát szivesen köszönom a Trabi nagyon szép fényképeiért...No, che dite, mi fermo qui? L'ungherese ho cominciato a studiarlo e impararlo quando avevo 16 anni e me la cavicchio sempre discretamente, però magari state per mandarmi in culo e vi capisco. Ma visto che tanto mi ci avete già spedito, concludo con l'inno della Repubblica Democratica Tedesca, Auferstanden aus Ruinen, ché c'è poco da fare: era bellissimo. Come la Trabant. Pura Ostalgie. Sì, lo so che una delle sue due foto Cristina la ha intitolata "zozzeria" (sic), però io continuerei a voler andare in giro con una di queste zozzerie piuttosto che con una macchinina moderna tutta rileccata, standardizzata e anonima, e che non sarà mai il simbolo di nulla, né genererà ricordi brutti o belli che siano.