mercoledì 3 febbraio 2010

Il Fondo Cristina (1): Alla Magliana


INTRODUZIONE

Proprio ieri, il Treggia's Blog ha fatto conoscenza con Cristina la Meharista: una conoscenza quanto mai proficua, oso dire. Talmente proficua da poter essere definita un gemellaggio, e nel senso letterale del termine: una persona che mi scrive che, durante i suoi viaggi per il mondo, oramai non fotografa quasi più i paesaggi ma le vecchie macchine in cui si imbatte, non può essere definita in altro modo che una gemella Treggista; e lo dico anche con un pochino di orgoglio, dato che il TB sta, come dire, "chiamando a raccolta" i Treggisti sparsi per la nostra palla ruotante nello spazio.

Ed è appunto le foto di tregge che Cristina ha scattato non solo durante i suoi viaggi, ma anche durante le peregrinazioni per la sua città (Roma), veri e propri Treggia's Tours, che mi sono state immediatamente da lei spedite; e sono talmente tante da poter costituire tranquillamente un "Fondo Cristina" che il TB si onora di ospitare e pubblicare in varie parti. Naturalmente i ringraziamenti per Cristina non saranno mai troppi. Partiamo quindi, doverosamente, proprio da Roma.

ALLA MAGLIANA
Il popolosissimo quartiere della Magliana è, purtroppo, generalmente noto per una certa Banda sulla quale non intendo soffermarmi affatto; preferisco dire che, conoscendolo e avendoci girato svariate volte, ospita una piazza Fabrizio De André dove si svolgono concerti ed iniziative culturali ed artistiche ispirate a "Faber". In modo tragicamente curioso, però, la data di nascita di De André, il 18 febbraio, è anche quella in cui la Magliana vide un orribile fatto di sangue, il famoso delitto der Canaro (avvenuto, per la precisione, il 18 febbraio 1988). Un quartiere difficile, che oggi qui, grazie a Cristina, diviene protagonista di una serie di meravigliose vecchie autovetture che potrebbero, chissà, rappresentare anche una risorsa. Non scherzo affatto: se le stupefacenti tregge dell'Avana, a Cuba, sono state proclamate patrimonio dell'umanità assieme al vecchio centro della città, non vedo come mai un'Alfa Romeo Giulia come quella qui raffigurata non dovrebbe esserlo ugualmente. E sarebbe ora che tutti se lo mettessero nt' 'a capa: i vecchi automezzi ancora circolanti sono un patrimonio tecnico e artistico, che non deve essere eliminato a forza di restrizioni e limitazioni.


La Magliana, ad esempio, offre un simile (e forse irripetibile) accumulo di Tregge Citroën (Accumulatio Treggiarum Citroënsium Malleanica) che ha, in sé, qualcosa di Pasoliniano. Le due 2CV, una con targa romana e l'altra trapanese, e un rarissimo furgone "Dedeuche" con targa leccese: come veramente se tutte le tregge Citroën disponibili in Italia si fossero date appuntamento in questo coin pourri del quartiere. Sì, Pasoliniano. Guardo questa foto e lo penso sempre più. Non si è caput Mundi soltanto per due palazzi e un omino vestito di bianco che si affaccia a un balcone a sparare divine cazzate.



Alla Magliana, la 2CV la devono amare non poco; ne fanno fede queste altre due foto scattate da Cristina nel quartiere, una delle quali con la "classica" Charleston nera e amaranto. Non me ne stupisco: così come la conosco, la Magliana è un quartiere da Du' Cavalli. S'inforca 'a Dedesc' e se va a magnà in via della Muratella da Baffo er Bisteccaro, che lontano non è. Non ci siete mai stati, da Baffo er Bisteccaro? Bene. Munitevi di una 2CV scassata e annàtece, che vale la pena. Parola di Treggista, ed anche di un fiorentino che di bistecche se ne intende. A Roma le fanno diverse che a Firenze, più cotte; ma bisogna essere open-minded, sempre e comunque.


Naturalmente, Cristina la Meharista non poteva che fotografare una Meharina, alla Magliana; e tanto per tornare a Fabrizio De André, è pure targata Genova. Rossa, incappottata, e partecipe della fenomenale arte tutta romana del parcheggio sul marciapiede (Sidewalk Parking, Bürgersteigsparken). Per concludere questa prima parte del Fondo Cristina, una Meharina è assolutamente perfetta; nell'attesa, ovviamente, di veder circolare quella che lei stessa si è comprata ed anche con una certezza: la prossima volta che mi ritroverò a Roma, un pomeriggio alla Magliana munito di Kodak me lo passerò cascasse il mondo su un pero.