lunedì 4 gennaio 2010

L'importanza di una Piasintëina (1)





Il Treggista ha una sorta di cervello sdoppiato. A meno che non sia a piedi, deve sapere, al tempo stesso, guidare con attenzione e rispettare il codice della strada per evitare di far male a se stesso e agli altri, sia scrutare in ogni direzione alla ricerca di Tregge. È una pratica che si acquisisce con il tempo, ed ha anche una sua certa utilità perché induce a non pestare mai troppo sull'acceleratore. Però non sempre si può essere concentrati; capita ad esempio che, durante un romantico giro domenicale per i colli con una certa Piasintëina, il Dio dei Bivi spedisca in una stradina dove, beato, il Treggista si concede una pausa ammirando il paesaggio. E così gli sfuggono dei capolavori. Basta un momento di distrazione, uno solo.

Ma, zàc! C'è la Piasintëina che, al suo fianco, gli fa da terzo occhio. Scruta e avvista. E che scrutamenti! Che avvistamenti! Addirittura in coppia. Questa, infatti, è la prima delle due ragguardevoli Land Rover (appartenenti allo stesso proprietario, caso oltremodo frequente nel paese di Treggiolandia) che il Treggista si sarebbe fatte sfilare davanti al naso se non fosse stato per la provvidenziale presenza della sua amoureuse. Ha colpito come un'aquila: uno, due. Questa qui, signori, se avesse la voglia e il tempo di farsi da sola il suo TB, mi farebbe le scarpe in quindici giorni. Anche per questo me la tengo cara & preziosa, specificando che -fortunatamente- detesta le pellicce.

Non soltanto una Treggia da chapeau, attiva e usatissima dal proprietario, ma anche una rutilante targa bresciana, di quelle da mettere adrenalina in corpo al cacciatore di targhe. Una combinazione tra le più ambite, ovvero il numero a tre cifre che si ripete: 478 478. E non è finita qui, come si vedrà in seguito. Insomma, per concludere: tenkiù Piasintëina!