lunedì 12 ottobre 2009

Beetle's Day (3): Blau wie Nachthimmel





Saltiamo a poche ore dopo, oramai a bujo. Di questa stagione comincia a fare scuro presto, troppo presto per i miei gusti; ma le stagioni debbono, ohimé, fare il loro corso. Con ancora negli occhi la meraviglia rossa di poche ore prima, me ne caracollo di nuovo verso casa, solo, la Diana blé accesa e una marea di pensieri in capo; ad un tratto, letteralmente mi ritrovo a non credere ai miei occhi. Un altro. Blé, stavolta. Ritargato, è vero; al posto della targa che gli competerebbe, il proprietario, cascass'Iddio su un pero, dev'essere stato costretto a reimmatricolarlo con un pessimo ZA e qualcosa. Ma, in questo caso, non importa. Qui siamo nelle medesime plaghe temporali di quella prima, e l'eccezione si impone.

Scendo di macchina, in una piazzetta d'Oltrarno. C'è gente, e sono vestito da lavoro. Già non passerebbe inosservato uno che inchioda (o quasi) e si mette a fotografare una macchina; figurarsi vestito con un pile verde pieno di strane patacche e un paio di pantaloni gialli fosforescenti. Come si sa, di solito sono prudente; ma ci son dei frangenti in cui ogni più elementare norma va a farsi benedire. Fotografo beato, incurante dei commenti ("ma quello lì che cavolo fa...?"), lasciandomi trasportare dal Beetle's Day che sta per concludersi. Una giornata gloriosa, un regalo di compleanno, una dichiarazione d'amore a 'sta macchina e a tutte le macchine che sembrano urlare in faccia a tutti: ora e sempre, R........ !

(3. fine)