martedì 1 settembre 2009

Trespe, 2a puntata: la Trespa gigliese


Avrete sicuramente notato che questo post non riporta il "tag" Elbatregg' 09, anche se siamo sempre su un'isola e sempre dell'arcipelago Toscano. Ma visto che s'era cominciato a parlare di Trespe, proprio mentre ero all'Elba, durante una fugace spedizione in Piazz'i Chiésa (mi raccomando la la "é" strettissima e lunga) a San Piero (dove esiste, pensate un po', un'area wi-fi!) ho ricevuto una mail dall'amico Ionis 56* che, nella sua nativa Isola del Giglio, aveva per me appositamente fotografato quest'autentico capolavoro della Tresperìa, perdipiù targato Firenze. Si chiedeva, Ionis, se per il blog "andavano bene anche le Vespe"; mi deve, come dire, aver letto nel pensiero. Vanno bene eccome, specialmente una come questa. Una Trespa fiorentina, due sfegatati tifosi Viola, un'isola che si chiama "del Giglio" (anche se il fiore, etimologicamente, non c'entra nulla: è l'evoluzione del latino Aegilium, a sua volta dal greco Αἰγίλιον, dal probabile significato di "isola delle capre"): come non darle il posto che merita nel Treggia's Blog?

Tanto più che la Trespa gigliese fotografata appositamente da Ionis 56 è veramente la Vespa scazzottata, sciamannata, allegra, cazzona degli anni '70. Sbaffata ovunque di qualcosa di marrone, che non si sa se sia fango, ruggine o merda (forse un miscuglio di tutte e tre le cose), con le decalcomanie dell'oasi e della lattina di qualcosa e, sul parafango anteriore, qualcosa di indefinibile che potrebbe essere l'indiano Kociss, il Che Guevara, Mino Reitano coi capelli lunghi, la lingua dei Rolling Stones o l'ennesima ammaccatura arrugginita (purtroppo non si vede bene). Insomma, la vera Trespa che ha fatto la guerra, trasportando indifferentemente bottiglie d'ansonaca, adolescenti in camporella, la nonna a farsi fare la ricetta dal dottore, il parroco che ha perso la corriera e magari anche una turista tedesca stile Solvi Stübing.

Il mezzo perfetto per girare al Giglio, sembrerebbe. Sicuramente. Senonché, pochissimo dopo, Ionis 56 rende noto quale sia il vero mezzo di trasporto in uso sull'isola, un mezzo ben più antico e glorioso di qualsiasi puzzolente veicolo a motore, assolutamente non inquinante, affidabile, tout-terrain e funzionante a biada e carrube. Lo potete vedere qui sotto, in questa foto straordinaria e emblematica.




*Ionis 56 è, ovviamente, un "nickname". Assieme a Ionis, come accennato già nel post, condivido non solo la passione devastante per la Fiorentina, ma anche, e da non so più nemmeno quant'anni, la presenza assidua nel newsgroup usenet it.sport.calcio.fiorentina. Oltre al doveroso ringraziamento a Ionis per questo suo contributo, s'impone, e con piacere, anche un saluto a tutto il newsgroup. FORZA VIOLA ETERNAMENTE!