domenica 26 luglio 2009

La Cosa




Ieri sera, durante il Treggia Tour notturno per la città semideserta, mi sono imbattuto in questa Cosa. Non saprei come definirla altrimenti, posto che, ovviamente, si tratta anch'essa di un'automobile; ne fanno fede quattro ruote, un volante e dei pedali. A parte questi universali, che devono aver raggiunto anche i più lontani pianeti delle più sperdute galassie, il resto fa propendere per un autentico Incontro Ravvicinato del 3° Tipo e non mi sarei stupito certamente di vederci a bordo E.T. e famiglia.

In effetti, e lo dico proprio nel quarantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, del modulo lunare ha l'aspetto. Mi direte voi, senz'altro: ma è targato Firenze. Rispondo: c'è qualcosa di strano? Fiorentini sono stati tra i più grandi esploratori dell'umanità (basterebbero i nomi di Amerigo Vespucci e di Giovanni da Verrazzano), e c'è qualcuno che afferma non senza ottime basi storiche che i primi uomini a mettere piede sul satellite terrestre non siano stati gli americani Armstrong, Aldrin e Collins ma i fiorentini Pinzauti, Francalanci e Degl'Innocenti già nel 1832, a bordo d'un razzo alimentato con una possente mistura di fagioli all'uccelletto, peposo dell'Impruneta e Chianti vecchio. Perché quell'epica impresa non sia passata ai posteri è presto detto: i tre fiorentini, dallo spirito eminentemente e tipicamente pratico, una volta constatato che sulla Luna non c'era assolutamente un cazzo, se ne tornarono indietro e stòppe. Icché ci si va a fare ne' posti 'ndòe 'un ci so' che sassi? O 'un ci se n'ha abbastanza alle Cave di Maiano? -ebbe a commentare il Francalanci; e come dargli torto.

Fatto sta, comunque, che nello spazio infinito i fiorentini abbiano lasciato tracce; come appunto questa. Segno di mondi lontani dove le cose superflue, tipo gli sportelli, non servono; mentre servono, e dimolto, le barre di protezione. Dai sassi, appunto. Con riverenza ed anche un po' di inquietudine per essere davanti a quel veicolo proveniente da remote costellazioni, mi sono avvicinato e ho scattato le foto. In un posto peraltro simbolico: siamo a pochi passi dal luogo dove, il 27 ottobre 1954, a Firenze vennero avvistati gli Ufi. (Ufi, ovviamente, è il plurale di Ufo). Tutto normale. A distanza di cinquant'anni e rotti, nella stessa zona, ne viene avvistato un altro!